Nel 2023, tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, vediamo sul podio la “Lotta al cambiamento climatico” al primo posto, seguito da “Lavoro dignitoso e crescita economica” e “Salute e benessere”. All’11°esimo e 12°esimo posto troviamo “Ridurre le diseguaglianze” e “Parità di Genere”, due temi sempre attuali che non riescono ancora a trovare uno spazio tra le priorità della società. Infine, l’Obiettivo più sottovalutato è “Partnership per gli Obiettivi” a causa di una mancanza di fiducia nella società e tra gli individui del popolo italiano. Il timore di essere sfruttati e usati dagli altri per il proprio tornaconto personale, incrina maggiormente i rapporti tra consumatori, organizzazioni e società. Un’ulteriore causa dell’assenza di fiducia della popolazione è il divario dello stile di vita e dell’etica che muove le azioni di imprese o singoli individui, accentuando il cinismo e la diffidenza nell’instaurare rapporti e partnership.

E il “Greenwashing” può essere un altro movente di questo scetticismo? Assolutamente sì, l’eccessivo greenwashing da parte di governi e imprese e una mancanza di rendicontazione sui progressi effettivi, non aiuta la popolazione a sposare la causa delle azioni verso il raggiungimento degli SDGs in quanto percepite come vane e infruttuose.

A chi si affidando le aziende e i consumatori che realmente credono nell’Agenda 2030 e per la quale lavorano al fine di essere cittadini e parte attiva della comunità? A tutte le realtà che dimostrano e possono attestare le loro azioni e con le quali condividono valori e missione.